La notte ci ha portati via, lontano, con Sergio Caputo
Quello dell’11 settembre non è stato un venerdì qualunque a Palazzo D’Auria Secondo che ha visto salire sul palco-palmento, per la terza edizione del Cacc’è Mmitte festival, un artista di grande rilievo. Sergio Caputo, cantautore romano d’origine e milanese d’adozione, è riuscito a domare il numeroso pubblico di fan, chiacchieroni e canterini, che ha apprezzato sia i brani classici che quelli dell’ultimo album, “Pop, jazz and love”, prevalentemente in lingua inglese.
“La lingua ufficiale della musica” precisa l’autore, che ha vissuto per dodici anni negli Stati Uniti. Tra uno sguardo al passato con “Metamorfosi” e uno al futuro con “Straight for my heart”, Caputo ha ripercorso le tappe storiche della sua carriera, accompagnato da Luca Pirozzi al basso e Alessandro Marzi alla batteria. Non sono mancati i classici, da “Un sabato italiano” a “L’astronave che arriva”, da “Italiani mambo” a “Hemingway caffè latino”, in cui si respira l’aria dei locali notturni, sottobosco della vita mondana della capitale.
Spazio anche ai ricordi di un Caputo ragazzo, che amava ascoltare e suonare Santana. Il suo idolo che torna in “Bachata qué luna” e “Just a fallen angel”, brani contenuti nell’ultimo album. Immancabili “Bimba se sapessi” – che fa ancora impazzire i collezionisti alla ricerca delle prime copie dell’album con il titolo originale “Citrosodina” e la relativa spiegazione su come assumerla – e “Il Garibaldi innamorato”, brano legato alla prima partecipazione di Caputo al Festival di Sanremo nel 1987. Dopo essere sceso dal palco-palmento, Caputo torna su per eseguire qualche brano da solo, tra cui “Non bevo più tequila” uno dei classici della sua discografia, brano che apre il disco del 1988 “Storie di whisky andati”, dal testo divertente, a tratti criptico e pieno di giochi di parole. Infine chiude lo spettacolo con “Mettimi giù”.
La terza edizione del Cacc’e Mmitte Festival non finisce qui. L’ultimo appuntamento, in programma venerdì 25 settembre, vedrà protagonista Marco Castoldi, in arte Morgan insieme a Megahertz nel loro ultimo progetto Bio-Electric tour. Un live che li vedrà esibirsi con un repertorio che rappresenta un viaggio attraverso i più noti brani di Morgan e gli omaggi ai mostri sacri della musica internazionale, in chiave elettronica, che hanno accompagnato i due artisti durante la loro crescita artistica, da David Bowie ai Depeche Mode, dai Duran Duran a Kraftwerk.
Foto di Esther Favilla.